Malgrado sia la generazione che più facilmente accede all’informazione in rete, la maggioranza dei nostri ragazzi denuncia lacune sorprendenti in fatto di sessualità
Per mezzo di internet possono accedere a qualunque forma di sessualità raffigurata, dai film porno al merchandising legato alla sessualità, ma sorprendentemente, di sesso ne sanno poco, o per meglio dire: la maggioranza di loro è inconsapevole della propria vita sessuale e senza punti di riferimento a cui rivolgersi in caso di necessità.
- Il 69% dei ragazzi infatti ha dichiarato di essere sessualmente attivo e di avere rapporti sessuali completi, ma circa il 63% ha avuto rapporti non protetti.
- Dalle visite cliniche su circa 4.800 di loro, inoltre, è emerso che il 56,7% di questi ragazzi riportava, pur senza esserne a conoscenza, patologie o infezioni che potevano richiedere l’attenzione del medico.
La maggior parte dell’informazione, è emerso inoltre, deriva dagli amici, seguiti dai media. Scarsissimo il dialogo con gli insegnanti e il medico, mentre solo il 22,7% del campione si rivolge ai genitori per saperne di più.
“Tra le criticità maggiormente lamentate dalle giovani generazioni, che hanno lasciato il pediatra ma interagiscono ancora con il proprio medico di famiglia, c’è la mancanza di informazione sui temi della prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili”, spiega Andrea Lenzi, andrologo e presidente della Società Italiana di Endocrinologia.
“La scuola purtroppo ancora – aggiunge – non affronta in modo organico questi temi e la carenza di notizie referenziate lascia spazio a molta ‘spazzatura’ sul web”.
Tutto questo è emerso dall’analisi dei dati di oltre 16.800 giovani di età compresa tra i 18 e i 22 anni, intervistati attraverso questionari nell’ambito di ‘AmicoAndrologo‘, una campagna di informazione indirizzata ai ragazzi delle ultime classi delle scuole secondarie e realizzato dall’Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con il Ministero della Salute, la Società Italiana di Andrologia e Medicina della sessualità e la Fondazione AmicoAndrologo Onlus.
Fonte: Tutto Salute, gennaio 2017