Secondo l’ayurveda (antica medicina indiana praticata ancor oggi) i sapori hanno proprietà curative, perché agiscono sulle energie che compongono e rendono vitali gli esseri umani e il creato. Mentre in occidente si considerano cinque sapori (dolce, acido, piccante, amaro e salato), in India se ne elencano sei: i nostri con in più l’astringente.
E ciascuno ha i suoi effetti per bilanciare le energie dell’individuo con quelle delle stagioni e della natura. In particolare, le spezie usate nei chutney appartengono ai gruppi:
piccante:
- peperoncino
- chiodi di garofano
- zenzero
- agli
- cipolla
amaro:
- cannella (che è anche dolce e piccante)
dolce:
- menta
- finocchio (che però ha anche sapore piccante e amaro)
astringente:
- coriandolo
- cumino (che possiede anche proprietà piccanti).
Il miele è dolce e astringente, lo zucchero soltanto dolce, mentre l’aceto e il limone sono acidi.
- Un insieme perfetto, considerando che, secondo l’ayurveda, per essere sano il pasto deve comprendere tutti i sapori, seppure con la prevalenza di quelli capaci di riequilibrare le energie stagionali. Per la precisione, meglio abbondare con i sapori acido, piccante e salato in inverno; amaro e astringente in primavera; dolce, amaro e astringente in estate; e dolce, acido e salato in autunno.
- Ma, naturalmente, se ci si limita all’uso gastronomico dei chutney, basta scegliere i sapori preferiti; non occorre avere conoscenze specifiche delle proprietà terapeutiche degli ingredienti, né delle corrette associazioni tra un chutney e un piatto, o un certo tipo di disturbo.
Fonte: un vecchio numero di Casa in Fiore, dicembre 2007