Il contenuto in caffeina di una tazza di tè (teina) è sostanzialmente uguale a quello di una tazzina di caffè (circa 0,05 grammi).
- Ma gli effetti variano: la teina, infatti, agisce più lentamente e con effetto prolungato, stimolando, ma non eccitando, il sistema nervoso centrale. Perciò essa non ha effetti negativi sul battito cardiaco, riconosciuti invece alla caffeina.
Nel 1925 il medico svizzero Jacques Kappel elaborò un test matematico per dimostrare che il tè agiva positivamente sull’intelletto.
I soggetti prescelti furono invitati, prima e dopo aver consumato 3 tazze di tè, a eseguire una serie di addizioni in un tempo prestabilito: il 90 per cento dei partecipanti dimostrò maggiore velocità e precisione di calcolo dopo aver bevuto l’infuso.
Circa 50 anni dopo, lo psichiatra statunitense Kevin Shapiro confermò gli effetti positivi del tè sui riflessi e sulla destrezza manuale.
Fonte: tratto da un servizio di Nadia Accardi e Roberta Di Luise su Benefit, ottobre 2004