Il fuoco di Sant’Antonio: un nemico sotto la cenere…

fuocoColpisce solo chi si è già ammalato di varicella.

Comunemente chiamato fuoco di Sant’Antonio, l’herpes zoster è una malattia virale molto dolorosa a carico della cute e delle terminazioni nervose, causate dal virus della varicella, che si solito si contrae in età pediatrica.

In pratica, il virus varicella-zoster è in grado di dare due diversi tipi di malattie.

  • La prima volta che entra in contatto con l’organismo, a qualsiasi età, provoca la varicella, una malattia esantematica altamente contagiosa ed epidemica, raramente fatale, che conferisce un’immunità duratura nei confronti della varicella.

Infatti, le donne immuni dalla varicella in gravidanza non solo non sviluppano la malattia, ma tramite la placenta trasferiscono gli anticorpi al feto, se, invece, l’infezione viene contratta durante la gravidanza il virus può trasmettersi al feto e provocare, entro le 28 settimane di gestazione, la ‘sindrome da varicella congenita’, di gravità variabile.

Il nostro sistema immunitario ci consente di guarire dalla varicella, ma non riesce ad eliminare del tutto il virus, il quale rimane latente nelle strutture nervose adiacenti al midollo spinale e nella base del cranio.

  • Anche a distanza di decenni si può riattivare e manifestarsi come herpes-zoster. Per questo motivo, chi non ha mai avuto la varicella non potrà mai avere il fuoco di Sant’Antonio, mentre tutti gli altri corrono il rischio di futuri episodi di riattivazione virale. Lo zoster tende ad aumentare dopo i 50 anni, non è correlato con le stagioni e non è epidemico.

La riattivazione virale è molto soggettiva ed è legata allo stress, al calo delle difese immunitarie o le malattie predisponenti come diabete e malattie croniche dei bronchi.

Ripetuti attacchi di zoster sono sporadici e raramente si verificano più di tre recidive.

Gli adulti immuni dalla varicella, con virus latente, che sono esposti ad intermittenza a bambini con la varicella, ricevono una sorta di spinta immunitaria che aiuta a prevenire lo zoster nel tempo.

  • Quando la vaccinazione di routine contro la varicella è stata introdotta negli Stati Uniti, la preoccupazione è stata per gli adulti più anziani, poiché non avrebbero più avuto questa spinta immunitaria e avrebbero visto aumentare la probabilità di soffrire di zoster.

In Europa oltre il 95% degli adulti ha avuto la varicella e, quindi, è ha rischio di sviluppare lo zoster.

Si stima che 1 persona su 4 nel corso della vita potrà manifestare un episodio e sono circa 1,7 milioni i nuovi casi annui registrati in tutta l’Unione Europea.

Non è possibile prevedere chi si ammalerà, anche se con l’età il rischio aumenta, quanto meno perché il nostro sistema immunitario si indebolisce.

Articolo di Fiammetta Trallo – fonte La Nazione, 13 dicembre 2015

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