LED e medicina: il binomio del futuro!

lampada leedIl LED, forse una tra le migliori invenzioni degli ultimi tempi, grazie all’adattabilità, all’efficienza ed al risparmio che è in grado di offrire, si è lentamente introdotto nei mercati più diversi.

Chi pensa infatti che parlare di LED significhi solo parlare di lampadine per la casa è completamente fuori strada e ignora tutte le potenzialità che offre questa tecnologia.

Indiscusso protagonista nell’illuminazione delle abitazioni, nell’illuminazione delle Smart Cities che hanno attuato progetti di Smat Lighting e nell’illuminazione di design, il led, si accinge oggi anche ad avvicinarsi al mondo della medicina.

Questo tipo di lampada, realizzata con il vetro di Wood, ideato durante la prima guerra mondiale, permette il passaggio solo a radiazioni invisibili all’occhio umano come i raggi infrarossi ed ultravioletti.

  • Gli impieghi di questa lampada sono numerosissimi e svariati, in medicina, ad esempio, può essere utilizzata per mostrare e mettere in evidenza funghi ed altre malattie della pelle.

La scienza, però, come sempre non si è fermata ed un’altra invenzione, ancora più stupefacente, ci arriva dall’Università di Washington e dell’Università dell’Illinois che assieme hanno creato dei dispositivi wireless LED con lo scopo di alleviare dolori cronici.

Il meccanismo, non ancora testato sull’essere umano, funziona impiantando nell’organismo un sistema che, grazie alle luci led, influisce direttamente sui circuiti neurali che influiscono sulla percezione del dolore.

Neuroni

  • Il principio adottato è quello dell’optogenetica (scienza che combina genetica ed ottica) che riesce a manipolare il DNA presente nei neuroni e di conseguenza, attivarli o disattivarli attraverso la luce.

L’esperimento, per il momento adottato solo su cavie, prevede l’utilizzo di materiali sottili e flessibili che si avvicinano il più possibile alla composizione e consistenza dei tessuti biologici.

  • Le sperimentazioni si sono focalizzate sul nervo sciatico ed epidurale delle cavie ed hanno dimostrato come la luce emessa dal LED su determinati neuroni abbia diminuito i comportamenti degli animali connessi al dolore.

Non rimane quindi che sperare che questa tecnologia diventi una realtà abituale anche per l’uomo, potendo così sconfiggere tutti quei “doloretti” diventati ormai cronici dovuti ad una vita sedentaria e stressante tipica dei giorni nostri.

Un Guest post di Chiara Bottini

 

Notizia tratta dal sito Casadellelampadine.it, a questo link.

 

 

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