Mele: antiossidanti super!

Sarà vero che evita il medico?

Pare di sì, grazie agli elevati quantitativi di antiossidanti contenuti che limitano o prevengono l’azione di tossine dannose per le cellule.

Ma c’è una varietà di mela ne che contiene più di altre, la Renetta Canada.

  • E’ quanto risulta ai ricercatori dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (Tn) a seguito del completamento della prima banca dati mondiale relativa al contenuto e alla composizione di tutti gli antiossidanti polifenolici della mela.

Iniziativa realizzata tramite un progetto di ricerca del Ministero della Salute e della Provincia Autonoma di Trento, in convenzione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche, in collaborazione con le Università di Padova e di Trento e pubblicata su Journal of Agricultural and Food Chemistry, della American Chemical Society.

  • «Lo studio ha preso in considerazione le otto principali varietà di mela coltivate in Trentino, dalle quali sono stati estratti e quantificati i principali 20 polifenoli nonché il contenuto medio in acido ascorbico», spiega Fulvio Mattivi, coordinatore del dipartimento qualità agroalimentare dell’istituto di San Michele (www.iasma.it).

«Inoltre, è stata misurata l’efficienza antiossidante di ciascun componente e interpretata l’azione degli estratti di mela. Dai risultati si evince come le varietà tradizionalmente coltivate in Italia ed in Trentino non abbiano assolutamente nulla da invidiare, dal punto di vista salutistico, alle nuove di recente introduzione. E’ consigliabile, quindi, un consumo quotidiano di mela, dato che i composti antiossidanti vengono metabolizzati piuttosto velocemente nel nostro organismo. Si raccomanda, inoltre, di lavarla bene ma di non sbucciarla, dato che una gran parte dei polifenoli e dell’acido ascorbico sono concentrati nella buccia”.

Ma sembra che il proverbio calzi a pennello anche per l’Alzheimer. Lo ha verificato un team di scienziati guidati da C.Y. Lee della Cornell University (Usa), grazie alla quercetina, potentissima sostanza antiossidante presente in quantità soprattutto nelle mele rosse e capace non solo di neutralizzare i danni cellulari provocati dai radicali liberi, ma anche di garantire una buona salute del cervello, prevenendo lo sviluppo della grave malattia neurodegenerativa.

Lo studio verrà pubblicato sul Journal of agricoltural and food chemistry.

 

Fonte: Un vecchio numero di Benessere Alimentazione



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