Confermata l’ipotesi secondo cui la nostra memoria di lavoro è strutturata su tre livelli.
Gli psicologi della memoria hanno dibattuto a lungo sull’esistenza di due o tre livelli di working memory, o memoria di lavoro, un tempo chiamata memoria a breve termine. Si tratta di un sistema per l’immagazzinamento temporaneo e la prima gestione-manipolazione dell’informazione, ma con una capacità e un tempo di ritenzione ridotti.
Ora, in uno studio pubblicato sul «Journal of Cognitive Psychology», ricercatori della Rice University e del Georgia Institute of Technology hanno dimostrato l’esistenza di tre strati «concentrici» di memoria di lavoro, grazie a semplici esercizi di memoria che riguardano forme e colori osservati sullo schermo di un computer.
Oltre a un nucleo che si focalizza su un elemento attivo, c’è un’area circostante in cui ci sono almeno altri tre elementi attivi e una regione più vasta in cui si trovano gli elementi passivi, etichettati per il successivo recupero o «messi in secondo piano».
Fonte: un articolo di Eugenio Melotti tratto da Mente & Cervello, maggio 2011
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