La chiropratica è un trattamento basato sulla manipolazione della colonna vertebrale. Il termine “chiropratica” deriva dal greco cheiro che significa “mano” e da praktikos che vuol dire “pratica”.
Dopo aver eseguito un’analisi completa della spina dorsale (fondamentale dal momento che la spina dorsale protegge il sistema nervoso centrale, cosicché quando un nervo è immobilizzato tra le vertebre può causare problemi in ogni parte del corpo), il compito del chiropratico consiste nel riposizionare la vertebra tramite una manipolazione gentile e specifica, in modo che l’interferenza sparisca, consentendo ai messaggi di arrivare a muscoli, organi e ghiandole, nel modo appropriato.
La prima seduta è generalmente di tipo diagnostico: si parte controllando la postura del paziente e, se necessario, s’impiegano i raggi x per un’indagine più approfondita. Fatto sedere o sdraiare il paziente, il terapista muove lentamente una vertebra fino a un punto massimo di spostamento, poi, velocemente, la spinge oltre.
Questo allungamento improvviso serve a distendere e rilassare gli spasmi muscolari. Proprio perché fatto alla sprovvista, lo sblocco dell’articolazione 3 risulta relativamente indolore.
Per ottenere risultati stabili sono necessari quattro stadi di cura:
Fonte: tratto dal libro “Shiatsu” di Vanessa Bini
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