Per diagnosticare un’anoressia è necessaria la presenza contemporanea di alcune caratteristiche:
L’ESORDIO: la malattia si innesta in genere dopo una rigidissima dieta, che riduce drasticamente la quantità e la qualità del cibo e porta quasi a saltare completamente i pasti.
Quanto lo stimolo della fame diventa insostenibile, la persona mangia in modo incontrollato, annullando, poi, gli effetti del cibo attraverso il vomito indotto o con lassativi e diuretici e sottoponendosi a massacranti attività sportive aerobiche per ‘bruciare’.
CHE COSA PROVOCA: le conseguenze di queste violenti squilibri nutrizionali sono molteplici e coinvolgono l’intero organismo, in particolare, a livello del sangue il digiuno e la denutrizione possono facilmente causare forti carenze minerali:
Il tasso di colesterolo, inoltre, tende a essere eccessivamente alto, mentre inferiori alla norma sono invece, spesso, la temperatura corporea e la pressione arteriosa.
A livello psicologico, dopo una fase di euforia iniziale si manifestano invece sintomi di tipo depressivo:
Tratto da uno splendido articolo molto più ampio di Monica Nanetti – fonte Benefit, novembre 2003 (datato ma terribilmente attuale).
La redazione di Bellezza & Benessere consiglia il libro: Volevo essere una farfalla: come l’anoressia mi ha insegnato a vivere – di Michela Marzano
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