Nutrition Foundation: l’elasticità delle pareti arteriose migliora dopo il consumo di succo di mirtillo rosso americano grazie all’elevato contenuto in polifenoli…

mirtillo-americanoL’interesse nei confronti dei benefici potenziali dei polifenoli presenti nei frutti rossi e di bosco si concentra sulla determinazione delle molecole più attive e della concentrazione necessaria per ottenere tali effetti. Questo studio, anche se limitato come numero di soggetti coinvolti, è stato però condotto secondo un protocollo in doppio-cieco, randomizzato e controllato.

  • Lo scopo era valutate la risposta vascolare complessiva di uomini, giovani adulti in buona salute, dopo l’assunzione di succo di mirtillo rosso americano fresco, contenente concentrazioni crescenti di polifenoli (409, 787, 1238, 1534 e 1910 mg) a confronto con una bevanda di controllo.

Per capire quali polifenoli avessero indotto l’effetto, sono state identificate le molecole effettivamente presenti in circolo dopo l’assunzione. Infine, per essere certi che qualunque effetto fosse attribuibile ai soli polifenoli del mirtillo rosso, i volontari coinvolti hanno aderito a una dieta standard per tutta la settimana precedente lo studio.

  • Questi i risultati: l’effetto più evidente si è rilevato sull’elasticità della parete arteriosa, che è un fattore determinante nel controllo pressorio a lungo termine.

In termini quantitativi, l’elasticità maggiore si è messa in luce quattro ore dopo l’assunzione del succo contenente 1238 mg di polifenoli del mirtillo rosso. In termini qualitativi, sono stati 12 i polifenoli (o i loro metaboliti) correlabili all’azione positiva esercitata dal succo di mirtillo rosso: tra questi l’acido ferulico, il solfato dell’acido caffeico (come dice il nome, caratteristico del caffè), la quercentina glucuronide (un flavonoide) e una proantocianidina.

30-06-2016 – Una ricerca di: Rodriguez-Mateos A, Feliciano RP, Boeres A, Weber T, Dos Santos CN, Ventura MR, Heiss C. Mol Nutr Food Res. 2016 May 31. doi: 10.1002/mnfr.201600250

 

Fonte: Nutrition Foundation, trovi il post originale anche in inglese a questo link.

 

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