Il freddo sta arrivando e il classico malanno di stagione inizia a spaventare. I punti chiave della prevenzione…
Come ogni autunno, si torna a parlare d’influenza: come sarà quest’anno? In che modo possiamo proteggerci e curarci? «Secondo le previsioni attuali, la stagione influenzale dovrebbe essere d’intensità media, con una stima di cinque milioni di casi» spiega Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario IRCCS Galeazzi di Milano.
- «Molto dipenderà anche dal meteo: se si dovesse avere un repentino abbassamento delle temperature, sicuramente il numero dei malati crescerà».
QUATTRO VIRUS COINVOLTI Un’incognita è anche l’esatto numero dei virus che ne saranno protagonisti: «Quest’anno potrebbe esserci addirittura un quartetto» continua l’esperto. «Per questo è necessario stare in allerta. Lo scorso anno, per esempio, è arrivato inaspettatamente il virus B, che ha reso una stagione apparentemente tranquilla una delle peggiori degli ultimi 15 anni».
IL PICCO ARRIVA DOPO NATALE Quando sarà il picco e quando è il momento più opportuno per sottoporsi al vaccino?
- «Di solito il momento peggiore si ha da Natale in avanti e, quindi, il periodo più indicato per vaccinarsi è novembre» risponde Pregliasco. «È importante ricordare che il vaccino antinfluenzale è un salvavita per le persone fragili, cioè per chi ha oltre 65 anni, ha problemi cardiaci o respiratori cronici o altre malattie importanti. Lo si consiglia anche a persone sane che abbiano in famiglia un bambino piccolo o un nonno fragile oppure a chi svolge una professione ad alto rischio di contagio, come insegnanti e operatori sanitari. Anche se a volte non evita la malattia, ne attenua i sintomi e riduce il rischio di complicanze».
L’ANTIBIOTICO NON SERVE Ci sono dritte importanti da tenere a mente in caso ci si ammali. «Bisogna rimanere a casa e riposare: è fondamentale per aiutare l’organismo a combattere i virus» spiega Pregliasco. «Altra cosa da non fare è prendere un antibiotico (magari uno qualsiasi che si ha in casa) credendo così di risolvere più velocemente la situazione. Gli antibiotici servono per le infezioni batteriche e non per l’influenza, che è causata da virus: alterando la flora batterica delle prime vie aeree, questo tipo di farmaci rischia anzi di peggiorare le cose».
Fonte: un articolo di Francesca Mascheroni – tratto da Confidenze, 13/11/18 – con la consulenza di Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore