Il cibo è un anestetico…

«Nutrirsi in modo corretto significa anche seguire un ritmo alimentare regolare, frazionando il cibo in tre-cinque pasti giornalieri, e ben bilanciato, introducendo cioè sempre tutti i macro- e i micronutrienti, vale a dire carboidrati, proteine, grassi, vitamine e sali minerali», spiega Diana Scatozza, specialista in scienza dell’alimentazione a indirizzo dietologico.

Ecco gli errori più comuni:

  • consumare i pasti in fretta, in piedi, davanti alla tv, e pranzare spesso al bar;
  • mangiare troppo in un pasto e poco negli altri, o saltare un pasto;
  • esagerare con i carboidrati trascurando le proteine o viceversa, e non introdurre una quantità adeguata di micronutrienti, cioè mangiare poca frutta e verdura;
  • ricorrere spesso ai fritti o ai piatti già pronti, e usare troppo sale o condimenti;
  • bere poca acqua, esagerare con alcolici o con le bevande gasate e zuccherate.

A volte, il cibo funge anche da “anestetico” per le emozioni represse, quali rabbia e paura di affrontare gli altri.

Così facendo però si può instaurare un circolo vizioso: più si mangia male, più la pelle soffre e mostra i segni di questo malessere, e quindi la persona si sente rifiutata, riversando ancora di più il suo malessere sul cibo.

Fonte: Benefit, dicembre 2003

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