Fitoterapia, quando curarsi con le piante!

La fitoterapia utilizza le sostanze estratte dalle piante medicinali per prevenire e per curare l’individuo nel suo complesso, sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psicologico.

Guarire con le erbe

Le piante medicinali contengono sostanze ricche di principi attivi terapeutici e sostanze chiamate “moderatrici”, perché attenuano l’azione degli stessi principi attivi.

I rimedi fitoterapici sono in genere ben tollerati dall’organismo umano, al contrario di quanto spesso accade nella cura con i farmaci tradizionali.

L’olmaria, per esempio, pianta usata per la cura dei disturbi all’apparato digerente, contiene acido acetil-salicilico, componente principale dell’aspirina.

Mentre l’aspirina, però, può causare bruciori di stomaco e, nei casi più gravi, anche emorragie interne, la presenza nella pianta di tannini, mucillagini e amidi fa sì che l’acido acetil-salicilico contenuto nell’olmaria sia meglio tollerato.

I principi attivi delle erbe si assimilano meglio soprattutto a stomaco vuoto (i rimedi naturali si possono assumere comunque anche con il cibo).

Uno specialista deve comunque controllare gli effetti della terapia perché talvolta possono presentarsi entro 2 ore dall’assunzione malesseri come mal di testa, dissenteria, nausea.

Il sapore dei rimedi fitoterapici è spesso sgradevole: si possono però dolcificare con il miele. Non aggiungere lo zucchero, perché impedisce all’organismo di assimilare le vitamine del gruppo B.

I rimedi fitoterapici danno risultati in tempi più lunghi rispetto ai farmaci tradizionali e bisogna poi protrarre la cura per almeno 2 settimane dalla scomparsa dei sintomi.

Fonte: Casa in Fiore, gennaio 2000




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