Cervello e intestino sono collegati tra loro?

Hai mal di pancia? Colpa dello stress. Sei di cattivo umore?

Sarà la digestione. Sì, perché tra cervello e stomaco esiste un forte legame, il cosiddetto brain-gut axis, che determina, attraverso uno scambio bidirezionale continuo, il nostro benessere psicofisico.

Infatti, secondo un’indagine di Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione), preoccupazioni (37%), momenti di difficoltà (28,3%) e, più in generale, la frenesia della vita di tutti i giorni generano malesseri a stomaco e intestino per il 78,3% degli intervistati, toccando quota 88,4% nel caso specifico delle donne.

È dimostrato che in molte persone l’ansia accentua la sindrome del colon irritabile (colite) – ma anche viceversa – e la cattiva digestione (dispepsia) trova terreno fertile in pazienti predisposti alle tensioni emotive.

  • «Lo stress», conferma Attilio Giacosa, coordinatore scientifico del dipartimento di gastroenterologia del Gruppo Sanitario Policlinico di Monza e docente dell’Università di Pavia, «sicuramente influenzi i ritmi dell’apparato gastrointestinale e, spesso, tende ad acuirne il malessere con la comparsa di gonfiore, dolori addominali, difficoltà digestive, comparsa di reflusso, soprattutto quando non si segue un’alimentazione corretta».

Così come, evidenzia Massimiliano Valeriani, responsabile del Centro cefalee dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, «uno stato ansioso inespresso può manifestarsi sull’intestino producendo diversi sintomi, come i dolori addominali ricorrenti dei bambini o le coliche addominali acute con diarrea».

La pancia, quindi, risente delle emozioni negative; ma il rapporto funziona anche in senso inverso: per esempio, il morbo di Crohn, una malattia infiammatoria cronica dell’apparato digerente, e la colite ulcerosa, possono facilitare l’insorgere della depressione.

 

L’INTESTINO SI EMOZIONA PIÙ DEL CUORE

Tale collegamento deriva dal fatto che nella pancia abbiamo un «secondo cervello», come lo ha definito per primo Michael D. Gershon, esperto di anatomia e biologia cellulare della Columbia University: «Lo sgradevole intestino è più intellettuale del cuore e potrebbe avere una capacità “emozionale” superiore. È il solo organo a contenere un sistema nervoso intrinseco in grado di mediare i riflessi in completa assenza di input dal cervello o dal midollo spinale» (Il secondo cervello. Gli straordinari poteri dell’intestino, Utet, 2015).

In poche parole, spiega Giacosa, «a livello gastrointestinale esiste un secondo sistema nervoso denominato enterico, costituito da oltre 100 milioni di neuroni che regolano autonomamente alcune funzioni quali l’assorbimento, la digestione e la motilità dell’intestino. I due sistemi nervosi, quello centrale e quello periferico, comunicano attraverso una fitta rete di impulsi bilaterali trasmessi soprattutto attraverso il nervo vago. Il cervello cranico e quello enterico, interagiscono condizionandosi a vicenda».

Tanto che, interviene Valeriani, «alterazioni di entrambi i sistemi possono determinare dei malfunzionamenti reciproci».

 

Fonte: estratto da un bel servizio di Marco Ronchetto, tratto da Ok Salute e Benessere, febbraio 2018

Fonte immagine: https://www.primocanale.it/notizie/l-asse-intestino-cervello-microbiota-nelle-malattie-neuropsichiatriche-workshop-europeo-a-genova-197223.html

 




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