3 cose che non sai sui farmaci

E’ DIFFICILE eliminare le brutte abitudini. Capita anche quando dobbiamo CURARCI. Le REGOLE da non dimenticare in fatto di terapie.

Il medico lo dice, il farmacista lo ripete, i pazienti lo sanno.

Eppure, due italiani su tre, appena si sentono meglio, interrompono la terapia.

Un guaio messo in luce da una recente ricerca realizzata dalla Doxa Marketing Adivice e promossa da Teva Italia: bene, partiamo da qui per ribadire concetti noti, ma poco osservati.

  • Rispetta la prescrizione. Smettere di assumere gli antibiotici, gli antimicotici o i gastroprotettori o diminuire le dosi della terapia è pericoloso, non permette al farmaco di essere efficace e, dopo qualche giorno di apparente guarigione, la malattia può riattivarsi. Nel caso di un’infezione batterica, poi, interrompere in anticipo la terapia antibiotica, può indurre la selezione di batteri molto resistenti, difficili da debellare. E l’infezione rischia di ripresentarsi più aggressiva di prima.
  • Attenta al fai da te. Gli antinfiammatori e gli antidolorifici sono tra i farmaci ‘prediletti’ dagli italiani. Possono essere acquistati sia con ricetta medica sia come automedicazione. Tutto bene, finché non si assumono insieme. Come un antinfiammatorio per una lombalgia unito a un antidolorifico per un mal di testa. Il pericolo? Intossicare l’organismo. Meglio sempre chiedere il parere del medico o del farmacista.
  • Fidati dei generici. Anche se costano il 20% in meno rispetto a quelli di marca, solo il 26% degli italiani fa uso dei farmaci generici o equivalenti. Per diffidenza o perché si è affezionati alla confezione. In realtà, la sicurezza e l’efficacia dei generici è sancita da controlli previsti dalla legge: il loro principio è identico a quello del farmaco di marca e viene immesso sul mercato dopo la scadenza del brevetto che ha consentito alla ditta, che l’ha registrato per prima, di produrlo in esclusiva.

Articolo di Silvia Pigorini, con la consulenza di Francesco Carlo Gamaleri (del Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Farmacisti delle province di Milano, Lodi e Monza Brianza) – fonte Confidenze, 5 gennaio 2016

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