Nutrition Foundation: il rischio di coronaropatia ischemica non dipende dalla quantità di grassi saturi assunta ma dal tipo di grasso considerato e dall’alimento che lo contiene!

latteI dati di questa analisi prospettica provengono dalla coorte olandese dell’EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), composta da 35.597 soggetti, uomini e donne arruolati tra il 1993 e il 1997 e controllati a cadenza biennale.

  • Emerge che, in questa popolazione, nella quale l’assunzione di grassi saturi da latte, latticini, formaggi e burro è piuttosto elevato, il rischio di coronaropatia ischemica correla inversamente con il consumo di questi alimenti.

Il consumo di livelli più elevati di saturi dai prodotti della filiera del latte, in altre parole, si associa a un minore rischio di eventi coronarici.

Un’analisi più dettagliata mette in luce che, a determinare questa riduzione del rischio, sono soprattutto gli acidi grassi saturi a media e corta catena, quali l’acido miristico e la somma di acido pentadecanoico e eptadecanoico (o margarico).

In questo studio non emerge alcuna differenza in termini di rischio per coloro che assumevano più polinsaturi a lunga catena (PUFA), probabilmente a causa del ridotto range di apporto di PUFA con la dieta, rilevato in generale in questa popolazione.

29-01-2016 – Praagman J, Beulens JW, Alssema M, Zock PL, Wanders AJ, Sluijs I, van der Schouw YT. Am J Clin Nutr. 2016 Jan 20. pii: ajcn122671.

Fonte: un articolo tratto dal sito di Nutrition Foundation, a questo link trovi il post originale ed anche in lingua inglese.

 

 

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