Donando si possono salvare sino a sette vite!

Donare i propri organi dopo la morte significa poter salvare fino a sette vite umane.

Per diventare un donatore è fondamentale informarsi, scegliere in modo consapevole ed esprimere in vita la propria decisione: in questo modo si può essere certi che la propria volontà venga rispettata, sollevando i familiari da una scelta difficile in un momento tanto delicato.

È importante sapere che nel nostro Paese il principio di silenzio assenso, sebbene previsto dalla legge 91/99, non ha mai trovato attuazione. Per diventare donatore, dunque, bisogna esprimere esplicitamente il proprio consenso. Lo si può fare in diversi modi:

  • con una dichiarazione scritta che riporti nome, cognome, data di nascita, dichiarazione di volontà, data e firma;
  • con la registrazione della propria volontà presso l’Azienda sanitaria locale o il medico di famiglia (fatta compilando un apposito modulo);
  • con la compilazione del tesserino blu inviato dal Ministero della Salute nel maggio del 2000, che deve essere conservato insieme ai documenti personali;
  • con la tessera o l’atto olografo dell’Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule (Aido).

In alcuni Comuni, in occasione del rilascio o del rinnovo della carta d’identità, i cittadini maggiorenni possono indicare all’anagrafe la propria volontà sulla donazione di organi e tessuti, che viene registrata direttamente, con valore legale, nel Sistema informativo trapianti (Sit).

Fonte: tratto da un bel servizio di Elisa Buson su Ok Salute e Benessere, gennaio 2017




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